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…..Le principali disposizioni fiscali vengono illustrate con taglio pratico e funzionale al fine di individuare, in maniera semplice e agevolmente comprensibile, i requisiti dei soggetti beneficiari, gli adempimenti delle imprese che effettuano le erogazioni, i limiti imposti dalle singole disposizioni, le diversità tra esse esistenti, i vantaggi nell'utilizzare l'una piuttosto che l'altra. L'Autrice si sofferma in particolare sull'articolo 38 della legge 21 novembre 2000, n. 342, confluito nell'articolo 100, comma 2, lettera m), del Testo unico delle imposte su redditi, in ordine al quale è stata emanata la circolare congiunta Agenzia delle Entrate - Ministero per i Beni e le Attività Culturali n. 107/E del 31 dicembre 2001. La norma prevede la deducibilità integrale dal reddito d'impresa delle erogazioni liberali effettuate dalle aziende a favore dello Stato, delle Regioni, degli enti locali territoriali, di enti e istituzioni pubbliche, di associazioni e fondazioni legalmente riconosciute, senza scopo di lucro, per lo svolgimento dei loro compiti istituzionali e per la realizzazione di programmi nei settori dei beni culturali e dello spettacolo. La peculiarità della norma è costituita dalla previsione, al fine di rendere compatibile il regime agevolativo con il bilancio dello Stato, di un tetto massimo annuo per le erogazioni liberali (pari a 139.443.362,75 euro), il cui superamento comporta l'obbligo, a carico dei soggetti beneficiari dell'erogazione, di riversare all'erario una quota parte delle somme ricevute nella misura del 37 per cento dell'eccedenza, proporzionalmente ripartita tra tutti i beneficiari. Le erogazioni liberali effettuate dalle imprese negli anni passati sono state comunque di gran lunga inferiori a tale tetto. La norma ha introdotto, in definitiva, una sostanziale innovazione nel panorama esistente in quanto tende a favorire forme di neomecenatismo nelle quali la partecipazione delle aziende ai progetti culturali diventa strutturale.

 

Prefazione

La domanda di cultura è in aumento e molti di noi, al di là di quanto lo Stato fa per essa, possono aiutare il Paese a crescere in questo settore. Questa guida è a suo modo un punto fermo perché illustra tutte le varie agevolazioni a cui possono accedere le aziende che investono in cultura, con una particolare analisi delle ultime innovative disposizioni introdotte dalla legge sul mecenatismo, integrata dal Decreto del 3 ottobre 2002 del Ministero per i beni e le attività culturali, che ha ampliato le categorie dei possibili beneficiari della norma. Oggi le aziende possono investire liberamente e liberalmente nell'ambito della salvaguardia del patrimonio culturale e su progetti a favore dello spettacolo. Il punto di svolta è stato il Decreto del 3 ottobre, che non vincola più l'investimento privato ad una ristretta cerchia di soggetti. In questo modo l'imprenditore può divenire “mecenate culturale”, deducendo dal reddito della propria azienda, completamente e senza alcun limite, l'erogazione liberale in favore di un'istituzione culturale. L'arte e lo spettacolo diventano così parte integrante del sistema socio-economico del Paese, e l'investimento privato costituisce un volano indispensabile per la valorizzazione di settori strategici della tradizione culturale italiana. Un grazie particolare va ad Anna Maria Buzzi, autrice di questa utilissima guida, soprattutto per la chiarezza del linguaggio usato e per la comprensibilità del testo anche da parte di chi non è avvezzo a consultare norme fiscali. Il volume è predisposto infatti con domande e risposte, le stesse che all'autrice sono state rivolte e che ella ha dato nel suo lavoro, offrendo competente e qualificata consulenza. Questo lavoro è dedicato alle imprese, alle istituzioni pubbliche ed alle associazioni e fondazioni che potrebbero ricevere finanziamenti privati. Mi auguro che sia di stimolo a quelle realtà che dovranno attivarsi sempre più per proporre alle aziende progetti validi sui quali investire, e auspico che induca le aziende, già sensibili nel nostro paese alla cultura, a impegnarsi sempre di più. I dati sono eloquenti: per restare alle sole erogazioni liberali, nel 2002 sono stati raggiunti i 14 milioni di euro, i 17 milioni nel 2003 e nel 2004 si è arrivati a 19 milioni di euro. È una tendenza positiva, ma bisogna insistere per far conoscere queste nuove opportunità. Molto resta ancora da fare, senza cedere a due illusioni: che lo Stato possa farcela da solo a tutelare un patrimonio culturale vastissimo e che le risorse private siano destinate a crescere illimitatamente. Il dialogo tra il pubblico e il privato deve essere infatti basato su un presupposto: che nessuno dei due prevalga sull'altro.

On. Rocco Buttiglione

Ministro per i beni e le attività culturali

 

Gli autori, breve profilo

Anna Maria Buzzi

Dirigente generale del Ministero per i beni e le attività culturali, presso il Dipartimento per la ricerca, l'innovazione e l'organizzazione. Esperta di volontariato e della relativa normativa è autrice di diverse pubblicazioni. Esperta della normativa in materia di defiscalizzazione per investimenti culturali, nel 1998 è stata insignita del Primo alla cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

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Cultura: Guida alle agevolazioni fiscali per le imprese
Anna Maria Buzzi

Prefazione: Rocco Buttiglione, Ministro per i Beni Culturali.

Pagg. 28, stampa quadricromia, ri
legatura con punto metallico.
2005
Metakom
Codice ISBN: ***
Personalizzazionenon disponibile
Cultura: Guida alle agevolazioni fiscali

La pubblicazione illustra in forma sintetica e con linguaggio semplice, redatta nella formula domanda e risposta, lo scenario normativo che consente, a seconda delle necessità e della preferenza, di conoscere quali sono le agevolazioni fiscali per l'Impresa che investe in cultura. Nel suo linguaggio immediato la narrazione spiega e riassume con tabelle esemplificative come concretamente poter usufruire delle agevolazioni in una logica di costi/benefici. Costituisce un utile strumento di consultazione per le aziende che intendono investire in cultura e spettacolo. Il testo traccia un quadro sintetico e chiaro delle principali agevolazioni fiscali che mirano a incentivare il mecenatismo e consente ai contribuenti di orientarsi nel variegato quadro normativo esistente in materia. Il volumetto si apre con una premessa che valorizza lo stretto legame tra la cultura e il mondo socio-economico, evidenziando la duplice opportunità che l'investimento culturale offre alle imprese: favorire la crescita culturale a beneficio di tutta la collettività attuando, nel contempo, un'avanzata politica di marketing, attraverso un sicuro ritorno dell'investimento, in termini di immagine, dell'impresa benefattrice.